La pallavolo nasce nel 1895 negli Stati Uniti grazie a William Morgan, un insegnante di educazione fisica che presentò questo nuovo sport nei college americani dell’YMCA. Presto si diffuse in tutto lo stato e nei paesi più a sud come il Brasile, l’Argentina e l’Uruguay per arrivare in Europa e in tutto il resto del mondo. Nel 1947 nasce la FIVB (Federazione Internazionale di Volleyball) e nel 1964 diventa sport olimpico ai Giochi di Tokio (Giappone). Si svolge su un campo rettangolare di 9x18 m diviso da un rete posta a un’altezza di 2,43 m per i maschi e 2,24 m per le femmine, larga 10 m e alta 1 m. Dato che è lo sport più praticato nelle scuole, sono sicuro che avrete già provato a giocare una partita tra compagni di classe durante l’ora di scienze motorie e avrete apprezzato la bellezza e la difficoltà di questo sport.

Il gioco si svolge tra due squadre di 6 giocatori, che devono con tre passaggi mandare la palla nel campo avversario con lo scopo di farle toccare terra all’interno di esso. Ogni volta che questo accade si conquista un punto, vince un set chi arriva per primo a 25 e in caso di parità si va avanti fino a quando non si ottengono due punti di differenza, e vince la partita chi conquista tre set. Nel caso in cui si arrivi in parità di 2 set si gioca il tie-break, cioè un solo set di 15 punti con il vincolo dei due punti di scarto.

I ruoli della pallavolo sono: palleggiatore o alzatore, centrale, schiacciatore-laterale, schiacciatore-opposto, libero.

Le gare ufficiali sono dirette da due arbitri e da quattro giudici di linea, un segnapunti e il suo assistente.